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Fisioterapia: quando, come, perché

Quali sono i motivi che inducono una persona a rivolgersi allo specialista?

Ci sono molteplici motivi principali per cui una persona può rivolgersi al fisioterapista:

  • Quando sono soggetti ad un dolore acuto che non riescono a sopportare (emicranie, mal di testa);
  • Pazienti che presentano una limitazione funzionale nella propria quotidianità (spalla congelata, distorsione caviglia, lombosciatalgie);
  • Il paziente sportivo che accusa delle problematiche che gli impediscono di svolgere l’attività sportiva al meglio (contratture o lesioni muscolari, tendiniti, sindrome da sovraccarico).

In cosa consiste una visita?

Durante la prima valutazione fisioterapica il terapista ha il compito di conoscere bene il paziente nella sua totalità, quindi capire il tipo di dolore, da quanto tempo è presente, conoscere la sintomatologia, prendere visione degli esami che porterà il paziente (RMN, RX, ECO) e consultare la prescrizione medica che deve presentare nella prima seduta, in base alla quale si proporrà il progetto rieducativo adeguato.

Differenze tra parte fisioterapica e riabilitazione funzionale

Nella fisioterapia il paziente viene accomodato sul lettino e sottoposto a mobilizzazioni e trattamenti manuali sotto forma passiva (terapia manuale, massaggio sportivo, massaggio connettivale).

La rieducazione funzionale è parte integrante della fisioterapia ed è quella che permetterà al paziente di tornare, attraverso la ginnastica, alle proprie attività quotidiane e/o sportive nel minor tempo possibile, migliorando l’articolarità e recuperando la corretta elasticità e tonicità muscolare.

Descrizione dei traumi

Le patologie che andiamo a riscontrare principalmente sono molteplici.

 

Patologie del tratto cervicale

Ernie, protrusioni discali e cervicalgie muscolo-tensine sono spesso generate o da colpi di frusta, o da attitudini posturali scorrette durante la nostra quotidianità che generano dolori alle spalle, dolori al collo, emicranie, cerivo-brachialgie. In casi come questi, il trattamento che i fisioterapisti adottano sono terapie manuali e terapie fisiche.

Patologie del tratto lombare

Dolore della colonna vertebrale (rachialgia)

L’80% della popolazione soffre almeno una volta nella vita di lombalgia.

Le lombalgie possono dipendere da due fattori principali: discopatie (protusione discale o ernia del disco) e sindrome delle articolazioni posteriori, quindi da sovraccarico (spondilolisi spondilolistesi). L’approccio dei fisioterapisti prevede in primo luogo l’utilizzo della terapia manuale e delle terapie fisiche (Tecarterapia) e in un secondo momento (fase subacuta) la ginnastica posturale mirata al recupero degli stabilizzatori della colonna.

Patologie della spalla

L’articolazione di cui i fisioterapisti si occupano maggiormente è la spalla. Le periartriti scapolo-omerali possono essere di origine traumatica (lesione cuffia dei rotatori o del cercine) o sindrome da conflitto (tendiniti, tendinosi, tendiniti calcifiche, borsiti). Si agisce con fisioterapia passiva e terapie fisiche come ultrasuoni, onde d’urto sulle calcificazioni e laser per ridurre le infiammazioni tendinee.

Patologie degli arti inferiori

Le problematiche all’anca più frequenti sono soprattutto di origine degenerativa, colpiscono i pazienti dai 60 agli 80 anni e riguardano soprattutto l’articolazione coxo-femorale. Nei pazienti più giovani invece, spesso sportivi, si riscontrano dolori inguinali (scambiati per pubalgie) assoggettabili a sindrome da conflitto tipo FAI (conflitto femoro-acetabolare). Queste patologie vanno ben valutate da un ortopedico che definisca se il caso sia chirurgico oppure sia necessaria della buona terapia manuale associata alle terapie fisiche (magnetoterapia).

Il ginocchio è sicuramente l’articolazione che ha maggiormente beneficiato dei progressi tecnologici nel campo ortopedico e fisioterapico.

Le problematiche cronico-degenerative come la sindrome femoro-rotulea o l’artrosi femoro-tibiale, se non ci fosse indicazione chirurgica dell’ortopedico, vengono gestite in maniera efficace attraverso la combinazione di infiltrazioni di acido ialuronico e di sedute di fisioterapia mirate al recupero del tono muscolare degli estensori del ginocchio e allungamento della catena posteriore (in particolare del polpaccio).

Per quanto riguarda le problematiche traumatiche (traumi diretti o distorsioni), dopo una accurata visita ortopedica che ne stabilisce la stabilità, il compito dei terapisti è quello di riportare il ginocchio ad una buona articolarità, eliminando il gonfiore, recuperando il tono muscolare e la propriocettiva.

Le patologie infiammatorie da sovraccarico come le tendiniti o le borsiti, invece, tipiche soprattutto per gli sportivi, vengono gestite in modo conservativo con riposo, ghiaccio e terapie fisiche (Tecarterapia, laserterapia e onde d’urto).

Nel piede si riscontrano tendiniti achilee, speroni calcaneari su cui si agisce in maniera specifica  con terapie fisiche come il laser ma soprattutto l’onda d’urto con cui si riescono a risolvere fasciti plantari e tendiniti achilee.

Falsi miti da sfatare

“Una volta un fisioterapista mi ha rimesso dentro un’ernia….”. Purtroppo un’ernia non rientra, o si asciuga, o si riduce allontanandosi dal recettore o dal nervo che comunica il dolore. La patologia erniaria lo accompagnerà per il resto della propria vita, ma questo non significa che il paziente proverà dolore per sempre: una corretta fisioterapia e un giusto rinforzo degli stabilizzatori della colonna aiuteranno il paziente a ritornare a svolgere tutte le attività quotidiane e/o sportive.

Ci sono dei consigli pratici da dare?

Il consiglio è di recarsi dal fisioterapista con una certa tempestività in modo da non incorrere in problemi cronico-degenerativi di cui abbiamo scritto prima, che sono quelli più difficili da risolvere. Lo staff fisioterapico, durante le sedute, dà dei consigli utili da ricordare e seguire nella propria attività quotidiana e lavorativa per far sì che il nostro apparato muscolo-scheletrico non degeneri, e consigliano inoltre gli esercizi settimanali per mantenere il corpo più elastico e tonico.

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