Il colpo di frusta è un meccanismo di accelerazione-decelerazione con trasferimento di energia al collo.
L’impatto può causare lesioni ossee o dei tessuti molli che possono provocare una serie di manifestazioni cliniche (WhiplashAssociatedDisorder WAD). Le conseguenze di un tamponamento o di un semplice incidente stradale non si limitano al semplice dolore al collo, ma possono estendersi ad altre parti del corpo.Alcuni studi, infatti, hanno evidenziato che il trauma interessa anche il tronco e il bacino, soprattutto se la persona tende ad assumere una posizione di difesa (estendendo gli arti inferiori), ma anche solo in funzione dell’energia cinetica legata al trauma stesso.
Il colpo di frusta può essere considerato uno stress cronico traumatico in quanto causa una così forte attivazione del sistema ortosimpatico, oltre un accumulo di energia cinetica non scaricata, che l’organismo può risentirne per molto tempo
Le perturbazioni meccaniche legate al trauma possono persistere anche ad anni di distanza ed essere potenzialmente causa di disturbi a carico della regione cervicale, delle spalle, del cingolo pelvico. Per questo motivo, in seguito ad un incidente stradale è opportuno verificare, anche dopo molto tempo, il quadro complessivo, dalla testa ai piedi.
Anamnesi osteopatica
In fase di anamnesi l’osteopata chiede informazioni riguardanti l’incidente (dinamica dell’urto, posizione), sintomi (cervicalgia, cefalea, vertigine), intensità del dolore, se costante, diffuso,Neckdisabilityindex (concentrazione, lavoro, lettura, sonno…); chiede inoltre se il paziente ha già sofferto precedentemente di patologie a carico della zona cervicale. Pone domande sulla storia passata del paziente (altri traumi, interventi chirurgici, gravidanze ecc.)
Valutazione osteopatica
Anche a distanza di molto tempo dal trauma, l’osteopata valuta la presenza o meno di un’instabilità cervicale, valuta la mobilità di tutta la colonna (cervicale, dorsale, lombare), dell’osso sacro, del bacino; fa inoltre dei test di ascolto fasciale e cranio-sacrale per individuare le zone più in tensione, più rigide.
Il trattamento manipolativo osteopatico può essere molto utile. Vengono principalmente utilizzate tecniche di rilascio miofasciale, di drenaggio linfatico e tecniche cranio-sacrali. Queste tipologie di tecniche sono molto dolci e non invasive. Le tecniche di rilascio miofasciale e cranio-sacrale abbassano il tono ortosimpatico, riducono il tono muscolare inducendo rilassamento questo permette all’area manipolata di rilasciarsi.
Il sistema linfatico è a tutti gli effetti un elemento centrale per la regolazione dell’infiammazione per l’osteopata è quindi fondamentale rimuovere le ostruzioni che rallentano o bloccano la circolazione linfatica. Il drenaggio linfatico è fondamentale per il ripristino di una corretta fisiologia.
Quando farsi trattare?
Dopo l’accesso al pronto soccorso e alle visite e esami prescritti se l’incidente è stato ad alto impatto, dopo la visita dal medico curante o ortopedico se l’impatto è stato medio-lieve; subito se i trauma è avvenuto mesi o anni fa.