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La Scoliosi

 

Che cos’è la scoliosi?

Si definisce scoliosi vertebrale una deviazione del rachide sul piano frontale associata alla rotazione di alcune vertebre. Traducendolo in parole più semplici, come si può osservare nella foto, la colonna vertebrale  presenta alcune curve la cui posizione ed ampiezza può variare da paziente a paziente.

Spesso durante il periodo estivo in spiaggia la mamma e il papà notano che il proprio figlio ha una spalla più alta dell’altra, che un fianco è più arrotondato dell’altro o se il bimbo si flette in avanti, si forma lungo il rachide una o più piccola gobbetta (in termini corretti gibbo). Questi segni possono essere dei piccoli campanelli d’allarme per l’eventuale presenza di scoliosi.

Nel circa i 65% dei casi la scoliosi è idiopatica, ovvero non se ne conosce la causa, anche se spesso è presente una familiarità soprattutto per linea materna.

È importante non sottovalutare i campanelli d’allarme descritti prima, la scoliosi può infatti evolvere nel tempo con peggioramento delle curve causando in età adulta deficit estetici, fastidiosi dolori alla schiena e nei casi peggiori  (ormai difficilmente visibili in Italia grazie a un precoce screening) disturbi più gravi come  deficit respiratori.

 

Che fare?

In ogni bambino in età prepubere e adolescenziale dovrebbe essere eseguita un’attenta valutazione per escludere la presenza di una deformazione del rachide. Durante una visita lo specialista va a ricercare le asimmetrie del rachide e  la presenza di gibbi, valuta la postura globale e l’articolarità del rachide. Solo  qualora lo ritenga opportuno richiederà una radiografia così da avere un’immagine diretta della colonna vertebrale e calcolare con precisione l’entità delle curve.

Tuttavia ancora oggi è difficile dire con certezza se una scoliosi peggiorerà durante la crescita, anche se abbiamo più fattori prognostici che possono aiutarci.

Ma sfortunatamente una volta che le curve si son formate, non è possibile tornare a una colonna ben diritta, è invece  possibile lavorare in modo tale che queste curve non peggiorino con il tempo e con la crescita.

In alcuni bambini spesso è sufficiente anche solo un programma di follow up fino alla fine dello sviluppo così da monitorare l’evolvere della situazione e intervenire in caso di peggioramento . In alcuni pazienti invece, dove le curve son maggiori e ci son fattori prognostici negativi, si può proporre della ginnastica correttiva di gruppo o individuale. Spesso etichettata come noiosa, la ginnastica se ben fatta può essere divertente e favorire il raggiungimento di una maggiore simmetria del rachide ed evitare il peggioramento delle curve. Solo nei casi più gravi si proporrà l’uso di un bustino adeguato al fine di contenere anche passivamente  la  deviazione del rachide.

 

 

Ma anche nella scoliosi vertebrale prevenire è meglio che curare: una diagnosi precoce può essere fondamentale per evitare di dover trattare con rimedi più drastici curve più gravi, i cui esiti purtroppo si ripercuoteranno anche per tutta l’età adulta.

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