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La visita medico-sportiva non è una perdita di tempo

In Italia vantiamo il primato a livello mondiale nel campo della medicina dello Sport, intesa come prevenzione. In questo campo ci sono due colossi che si oppongono: gli Stati Uniti d’America, che considerano la prevenzione non necessaria, e il pensiero italiano, per fortuna, all’opposto.
Nel nostro Paese, nonostante la severità della normativa, muoiono infatti 12 persone all’anno durante un’attività sportiva, uno ogni mese.
Ce ne parla la dott.ssa Pegoraro Alberta, Direttore Sanitario del Centro Medico Bios di Zanè.

Perché si considera la visita medico-sportiva una formalità o addirittura un fastidio?

Alla base di questo c’è sicuramente una non conoscenza del binomio salute-sport. Fare sport non è solo salute, ma può comportare problemi di ordine sanitario, ecco perché è fondamentale la comunicazione, se manca questo aspetto è facile cadere nella banalità di considerare una visita una formalità o un fastidio.

Potremmo chiamarla check-up di salva vita?

Sì, viste le premesse fatte. Soprattutto per ciò che concerne il cuore, perché tante volte è sufficiente un elettrocardiogramma di base senza fare il test da sforzo per riscontrare delle anomalie cardiache e aritmogene in famiglie totalmente silenti. Questo succede soprattutto con i bambini.

Genitori e dirigenti sportivi dovrebbero essere sensibilizzati per primi?

Assolutamente sì. Diciamo che i genitori sono molto sensibili e attenti, le società ci stanno arrivando piano piano. Quello che è successo al giocatore Morosini ha fatto emergere in modo prepotente il problema e oggi si presta maggiore attenzione proprio alla visita medica.
Ricordiamo oltretutto che è completa, oltre all’elettrocardiogramma si fa una valutazione morfologica, della vista e dell’udito.

Con che cadenza viene eseguita?

La normativa parla di una cadenza annuale sia per quanto riguarda l’idoneità sportiva agonistica che non agonistica.

In che cosa consiste?

Dipende se la si fa per agonismo oppure no.
Quella che chiameremo “normale” prevede una visita medica generale, la valutazione morfologica posturale e una muscolo scheletrica; si visitano l’apparato cardio-polmonare, la pressione arteriosa e l’apparato addominale, vista, udito e arti, compreso l’elettrocardiogramma di base.
Se decidiamo di fare agonismo si aggiunge al sopracitato la spirometria, ovvero la valutazione della capacità polmonare respiratoria, il test da sforzo al ciclo ergometro per quanto riguarda l’attività cardiaca e un test delle urine completo.


 

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